Bari e la Costa
- BARI E LA COSTA (nel raggio di 85 km dall’agriturismo)
Nastri di sabbia dorati, porti pescherecci e città arroccate a strapiombo sulla costa.
Vento e mare accarezzano mura e palazzi di bari sul lungomare più lungo d’Italia
- Bari (40 km)
Lungomare Nazario Sauro
Bari Vecchia con le “signore delle orecchiette”
Basilica di San Nicola
Castello normanno svevo
Teatro Petruzzelli
Palazzo Simi
Cattedrale di San Sabino
Bari sotterranea- una città sotto la città: Il percorso prende il via dal Castello Svevo, conduce sino alla Cattedrale e si conclude presso l’area archeologica di Palazzo Simi sede del Centro operativo per l’Archeologia di Bari. I sotterranei e cunicoli sono di facile fruibilità e serbano resti di edifici risalenti a epoche diverse.
- Itinerario dei borghi medievali sul mare: Molfetta- Giovinazzo – Polignano a Mare-Monopoli (tour di circa 75 km)
Molfetta
Duomo Vecchio
Complesso dei Domenicani
Pulo di Molfetta
Giovinazzo
Arco di Traiano
Cattedrale di Santa Maria Assunta e chiesa dello Spirito Santo
Palazzo Saraceno
Polignano a Mare
Cala Paura
Grotta Palazzese
Passeggiata nel centro storico
Red Bull Cliff Diving
Monopoli
Castello Carlo V
Cattedrale di Santa Maria della Madia
Cripta romanica
Giardino botanico Lama degli Ulivi
- Itinerario sapori autentici e artigianato della tradizione: Terlizzi – Bitonto- Palo del Colle – Conversano – Turi – Sammichele di Bari (tour di circa 60 km )
Terlizzi
Torre Maggiore
Lo Stradone ed il Carro Trionfale (In seguito al ritrovamento dell’Icona della Vergine a Sovereto, territorio tra Terlizzi e Bitonto, nacque la contesa di quest’ultimo tra le due città. Si lasciò il giudizio alla Provvidenza, ponendo l’icona su un carro al bivio tra le due cittadine, guidato da due buoi provenienti dalle due città. Al bivio, il bue di Terlizzi accecò quello di Bitonto con una cornata, costringendolo a muoversi in direzione di Terlizzi. A partire dal XVIII secolo si commemora l’evento costruendo un Carro trionfale alto 22 metri, completamente in legno, che viene portato per le strette e tortuose vie della città, mosso a spinta dai fedeli e guidato da 4 timonieri vestiti con abiti del Settecento)
Portale di Anseramo da Trani
Palazzo baronale De Gemmis e Villa Lamparelli
Borgo di Sovereto e Santuario di santa Maria di Sovereto
Ceramiche
Bitonto
Palazzo Sylos Vulpano e Sylos Calò , sede della Galleria Nazionale della Puglia De Vanna
Cattedrale di San Valentino
Palo del Colle
Palio del Viccio a cavallo
Conversano
Castello degli Acquaviva
Mura megalitiche
Castello di Marchione
Sammichele di Bari
La “zampina” è un salume a base di carne mista fresca insaccato lungo e sottile, simile alla luganega, da assaporare direttamente nelle tipiche macellerie attrezzate per la degustazione previa cottura
- Itinerario Buon cibo e Negroamaro nella terra dei Messapi: Francavilla Fontana – Oria – Latiano – Mesagne – Torre Santa Susanna – Leverano (tour da circa 60 km)
Terra del Negroamaro, il nome di un vitigno a frutto nero, che produce un vino scuro, armonioso e caldo – cuore della produzione nella piana messapica nell’alto salento
Francavilla Fontana
Chiesa matrice
Palazzo Imperiale
Chiese, cripte, porte e mura medievali
Riti Pasquali: nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo si avvia il pellegrinaggio ai “Sepolcri” (Repositori) dei “Pappamusci”,confratelli della Confraternita del Carmine, che vestiti con un saio bianco, scalzi, incappucciati e con un bastone nella mano destra, camminano lentamente ed a coppia lungo un percorso oramai secolare. Quando le coppie di Pappamusci si incrociano, si salutano battendo il bastone per terra e ponendosi di fronte gli uni agli altri simulano un abbraccio portandosi con forza le braccia al petto. Il termine “Pappamusci” sembra derivare dal greco antico, forse ad indicare il “prete nero” o “prete lento, silenzioso”. Inoltre c’è chi ritiene l’origine del nome, derivante dalla lingua spagnola, individuando nei pappamusci, i “papamoscas”, cioè gli sciocchi.
Oria
Castello
Cattedrale di Santa Maria Santissima Assunta in Cielo
Quartiere ebraico
Museo dell’olio e delle Tradizioni – Frantoio Ipogeo
Il Torneo dei Rioni si svolge ad Oria dal 1967, ed è tra le più importanti manifestazioni storico-medievali del Mezzogiorno. Il Bando del Torneo declamato dall’Araldo nella piazza principale del paese alla fine del corteo storico, venne inventato e strutturato nel 1967 dalla Pro-loco organizzatrice della manifestazione, in un primo momento per celebrare la fabbrica dello castello, successivamente venne aggiunta l’attesa da parte di Federico della promessa sposa Jolanda figlia del re di Gerusalemme Giovanni di Brienne (che avrebbe poi sposato a Brindisi nel mese di novembre del 1225).
Il Torneo coinvolge nella competizione i quattro rioni della città: Judea, Castello, S. Basilio e Lama.
La manifestazione si svolge il secondo fine settimana di agosto: il sabato vi è il Corteo Storico per le vie cittadine che conclude il giro nella piazza centrale del paese (piazza Manfredi), dove si celebra la presentazione del Palio; la domenica in un campo appositamente attrezzato, si svolgono le gare per l’assegnazione del Palio.
Per vincere il Palio gli atleti dei quattro rioni dovranno conquistare il maggior numero di punti durante cinque prove (ariete, botte, forziere, gara del ponte, velocità e destrezza), il cui ordine di svolgimento viene sorteggiato poco prima dell’inizio del Torneo.
Vi sono, inoltre, altre esibizioni che hanno funzione esclusivamente spettacolare come gli scontri cavallereschi.
Importante è la presenza dei quattro Gruppi Sbandieratori e Musici della Città di Oria
Latiano
Sagra degli Stracchioddi o orecchiette con involtini di carne di cavallo
Mesagne
Castello e museo del territorio
Borgo antico
Chiesa matrice
Torre Santa Susanna
Frantoi ipogei a 5 metri sotto livello stradale, suddivisi in ambienti separati, ciascuno con antichi focolari, vasche, macine e torchi
Leverano
Torre quadrata di Federico II
Novoli
Il 16 gennaio: la Focara , gigantesca pira di fascine alta 30 m che brucia in onore di S. Antonio Abate
- Itinerario delle Chiese Barocche e Menhir: Copertino – Nardò – Galatina – Casarano – Ugento – Poggiardo (tour di circa 50 km)
Giardino megalitico più grande d’Europa, ospita dolmen e menhir, rispettivamente camere funerarie megalitiche e espressione dei culti solari infissi nella roccia ed orientati sull’asse est-ovest
Copertino
Città del Santo che vola, San Giuseppe da Copertino
Chiesa di San Copertino, casa natale e Santuario di Santa Maria della Grottella
Castello normanno svevo
Nardò
Palazzi, chiese e corti
Piazza Salandra, tripudio di barocco e rococò
Guglia dell’Immacolata
Chiesa di San Trifone
Il Sedile
Palazzo della Prefettura
Fontana del Toro
Duomo e Università
Castello degli Acquaviva
Galatina
Città della Taranta, al cui rito è dedicata la cappella di San Paolo: come in tutta la Puglia meridionale, il fenomeno del tarantismo ha occupato un’importante pagina culturale e folcloristica di intere generazioni, arrivando fino ai giorni nostri, prima di scomparire del tutto. Testimoni oculari di questo studiato fenomeno raccontano di veri e propri rituali musicali usati per “guarire” le donne morse dalla tarantola. Il rituale consisteva in un ballo frenetico e stancante eseguito per ore o addirittura per giorni, dalle tarantate o dai tarantati che ,sfiniti, cadevano a terra in uno stato di trance. Appena visti i primi sintomi del morso della tarantola, si usava appendere fazzoletti di diverso colore nella stanza più grande della casa e la tarantata, quasi incantata dai colori, ne sceglieva uno e ballava con quello. Si credeva che il colore del fazzoletto indicasse il colore della tarantola. Dopo ore di ballo ci si spostava, ballando e suonando, in campagna, sul posto dove si credeva che la tarantola avesse morso la tarantata e li si compiva l’ultimo ballo. Di solito gli strumenti usati per questa terapia musicale erano il violino e il tamburello, ai quali si aggiungevano talvolta l’organetto e la chitarra battente. Festival Notte della Taranta a fine agosto.
Chiesa matrice
Basilica Santa Caterina d’Alessandria, 5 navate affrescate a cicli pittorici di scuola giottesca
Casarano
In località Casaranello, Chisa di Santa Maria della Croce, uno dei più antichi luoghi di culto cristiano al mondo: scrigno d’arte con mosaici paleo-cristiani, affreschi bizantini e gotici
Ugento
Museo civico di archeologia in antico convento dei francescani
Cripta del Crocefisso
Castello svevo normanno
Torri d’avvistamento costiere
Poggiardo
Parco dei Guerrieri, sito archeologico con ruderi di un villaggio messapico
Mura megalitiche
Cripta dei santi Stefani
Capanna messapica
Necropoli V e III secolo a.C.
5 sagome in ferro di guerrieri messapi
- Itinerario dall’Adriatico allo Jonio : oasi naturale delle Cesine – San Foca – Roca Vecchia –Otranto – Santa Cesarea Terme – Castro – Santa Maria di Leuca – Gallipoli – parco regionale naturale di Porto Selvaggio – Porto Cesareo (tour da circa 140 km)
Oasi naturale delle Cesine
Area umida che ospita nei 620 ha rare specie animali e vegetali; oasi di sosta per oltre 180 specie aviarie; a piedi o a dorso d’asino partendo da Torre Masseria
Capo da Golf a 18 buche
San Foca
Villaggio di pescatori e porto turistico
Roca Vecchia
Mare verde smeraldo lambisce la Grotta della Poesia
Nella Grotta della Poesia Piccola, iscrizioni e simboli dall’età protostorica al II sec. A.C.
Area archeologica dall’età del Bronzo al Rinascimento
Otranto
Castello aragonese
Cattedrale romanica dell’Annunziata
Basilica di San Pietro
Mura
Torri costiere
Ipogeo di Torre Pinta, potrebbe risalire al Neolitico e successivamente ampliato e sfruttato in varie epoche per svariate funzioni. Presenta una pianta a croce latina – dovuta probabilmente ai Basiliani che lo trasformarono in luogo di culto – costituita da un corridoio (dromos), con volta a botte forato da tante piccole cellette, terminante in un vano sferico. Le cellette, con molta probabilità, erano destinate ad accogliere le urne cinerarie dei defunti. In corrispondenza del vano sferico, dal quale si accede in tre ambienti absidati, si innalza una torre colombaia edificata nel XVII secolo in sostituzione della volta crollata. Nei pressi dell’ingresso si apre un piccolo ambiente circolare ospitante un camino
Laghetto di bauxite, minerale dal quale si ricava l’alluminio
Santa Cesarea Terme
Stazione termale dal 1899, con sorgenti termali di acque sulfureo-salso-bromoiodiche che sgorgano a una temperatura di 30° nelle grotte della Gattulla, Sulfurea, Fetida e Solfatare
Villa Sticchi
Torri costiere
Porto Miggiano
Castro
Grotta della Zinzulusa, cosi chiamata per le stalattiti che sembrano stracci appesi, in dialetto “zinzuli”
Castello
Santa Maria di Leuca
Imponente faro ottagonale del 1864, alto 48,60 m
Basilica della Madonna De Finibus Terrae
Ville ottocentesche
La Cascata Monumentale, punto terminale dell’Acquedotto Pugliese
Gallipoli
Spiagge bellissime e stabilimenti alla moda da lido Pizzo, Puta della Suina fino a Baia Verde
Castello angioino
Cattedrale di Sant’Agata
Parco regionale naturale di Porto Selvaggio
sentieri con pini d’Aleppo che portano a una cala di ciottoli sul mare verde blu, ex cava messapica
palude del capitano, con rarità botaniche in depressioni nel terreno con acque salmastre
Porto Cesareo
Spiagge e mare limpido con area marina protetta e fondali ricchi di reperti archeologici, tipo le colonne greco romane a pochi metri dalla costa
Punta Prosciutto
Torri costiere di avvistamento